A Palazzo Vecchio focus su Parto fisiologico e cesareo
(Il Sole 24 ORE - Sanità Toscana)
Il Convegno interdisciplinare e internazionale “La Nascita” 1980, a Firenze, in cui intervennero le donne e le associazioni femminili, espresse il clima culturale dell’epoca in cui si sentiva l’esigenza di Umanizzazione del Parto e di Naturalità della Nascita, dando rilievo alle esigenze delle donne e dei neonati. La realizzazione richiedeva una nuova organizzazione di assistenza alla maternità.

Nel Convegno” LA Nascita” 1999, tenutosi a Firenze, si dichiarò la preoccupazione per una nuova medicalizzazione del parto e la richiesta di mantenere le conquiste culturali sulla gravidanza e il parto acquisite venti anni prima. Si rivendicò di coniugare alla sicurezza l’umanizzazione della nascita.

Dal 27 al 29 ottobre 2011 in Palazzo Vecchio e all’Istituto degli Innocenti, Firenze ha ospitato un nuovo Convegno internazionale e interdisciplinare su “Nascere, naturalmente”2011, aperto alle donne e alla popolazione.   Negli ultimi trenta anni l’assistenza alla maternità è andata incontro a significativi cambiamenti. Da una parte si è cercato di umanizzare la nascita, dall’altro è progressivamente aumentato l’uso della tecnologia medica e il conseguente interventismo nei parti a basso rischio che modificano i processi naturali della fisiologia.

Nel mondo occidentale si è verificato un aumento dei parti espletati mediante taglio cesareo, in particolare il numero dei tagli cesarei elettivi.  In Italia l’incidenza è passata dall’11% nel 1980 al 38,4% nel 2009, con punte di oltre il 60% in alcune regioni, presentando a livello europeo i valori più alti e raggiungendo i primissimi posti anche a livello mondiale. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità la percentuale di parti mediante taglio cesareo non dovrebbe superare il 15%, per garantire il massimo beneficio complessivo per la madre e il feto ed evidenzia che il taglio cesareo è un intervento chirurgico con i suoi possibili rischi e le sue complicanze.  Lo schema medico tecnologico del parto trasforma un normale evento fisiologico in una procedura medica che mette in secondo piano la parte istintiva della donna e le sue energie limitandola dal vivere appieno il significato sociale, psicologico, emotivo della sua esperienza capace di arricchirla e di accrescere la sicurezza e la fiducia in se stessa, potenziandola. In questo Convegno si vuole ricordare che la letteratura scientifica sostiene che un’assistenza fisiologica che rispetti i modi e i tempi della natura del parto normale è la forma più sicura e meno costosa per donne sane.  Noi non possiamo eliminare l’incidenza inaccettabile dei tagli cesarei senza un’alternativa che riduca l’eccessivo affidamento alla medicalizzazione e alla tecnologica da cui le donne si aspettano un risultato sempre perfetto con i suoi risvolti medico legali e che creda nella naturalità della nascita e nella capacità delle donne a partorire.  Ci si propone quindi di analizzare nuove organizzazioni sia territoriali sia ospedaliere per l’assistenza alla nascita che vedono due percorsi paralleli, quello fisiologico affidato alle ostetriche con una continuità assistenziale e quello delle gravidanze e parti ad alto rischio affidato ai medici. Si è modificato il rapporto delle donne con il dolore in travaglio di parto e si vuol valutare i diversi approcci che si possono offrire in una struttura ospedaliera, farmacologico da una parte, assistenziale dall’altra, nel rispetto dei desideri e delle aspettative delle donne, e considerare il loro diverso significato nei confronti della naturalità del parto.

Noi riteniamo di voler promuovere, proteggere e sostenere la naturalità del parto perché sia uno standard per tutte le donne sane che, con adeguata assistenza, vogliono vivere questa esperienza che le porta a esplorare profondamente se stesse.

 

Dott. Angelo Scuderi